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“Mirjiu” «racconta di storie, miti e personaggi della Calabria»

Il ritorno di Mimmo Cavallaro. “Mirjiu” «racconta di storie, miti e personaggi della Calabria»

Un atteso ritorno a 7 anni dall’ultimo disco. Mimmo Cavallaro torna con un nuovo album, il prossimo 5 luglio sarà disponibile in digitaleMirjiu”. Il più autorevole interprete della musica popolare calabrese Mimmo Cavallaro.MirjIu”, album prodotto da Mimmo Cavallaro e distribuito da iCompany, vede lo stile che ha sempre contraddistinto l’artista calabrese, caratterizzato dall’utilizzo in chiave moderna degli strumenti etnici tipici della musica regionale, raggiungere la fase più matura, riducendo al massimo le contaminazioni e puntando sulla sperimentazione di tutto ciò che rimanda esclusivamente alla sua identità musicale e culturale. «In questi sette anni ho avuto il tempo per lavorarci su e con calma portare avanti questo progetto che è arrivato a conclusione, tra qualche giorno sarà su tutte le piattaforme», racconta Cavallaro al Corriere della Calabria.

Mirjiuparla della Calabria e dei suoi personaggi, celebri solo alle persone del posto, che non sono mai diventati famosi ma che nell’immaginario collettivo sono rimasti dei miti. Descrive i luoghi che omaggiano la sua straordinaria bellezza ma anche quelli più anonimi, come le contrade dove Cavallaro è cresciuto. «In questo disco riesco a tirar fuori tante emozioni, tanti ricordi, tante sensazioni che parlano di luoghi, personaggi che sono sconosciuti ai più, ma “famosi” nei borghi. Sono persone rimaste nel mio cuore e che trovano posto nei miei ricordi ed ho deciso di renderle vive nelle mie canzoni per farle conoscere al pubblico».
A proposito di persone rimaste nel cuore, non potevamo non chiedere a Mimmo Cavallaro un ricordo di Otello Profazio. «Otello è stato un grande artista, unico nel panorama della musica calabrese, un cantastorie che non ha eguali nel Sud Italia. Ha lasciato delle tracce indelebili nella nostra cultura

Il disco, che contiene undici brani in dialetto calabrese e uno in italiano, vede la partecipazione di diversi artisti con i quali ha duettato nell’arco del suo percorso artistico. La voce di Davide Van De Sfroos in “Una storia mille storie”, la voce di Marcello Cirillo in “Tarantella di lu Sciorru, il violino di Jamal Oassini (Tangeri Cafè Orkestra) in “Giamba u violinista”, e la voce di Antonella Ruggiero in “Ninna oh”, danno all’intero lavoro un respiro nazionale. Insolito per il genere, ma estremamente singolare, è l’intervento rap di Kento nel brano “Mirjiu”, dove gli strumenti popolari, il testo in dialetto e il sound dub si sposano perfettamente dando luogo ad una sonorità quasi onirica.

La “restanza” di Vito Teti sembra appartenere anche a Mimmo Cavallaro, alla sua musica, ai suoi brani, ai suoi testi. «Mi sento parte integrante del concetto di restanza, Vito Teti fa un lavoro straordinario nel comunicare la Calabria. E’ chiaro che il suo pensiero mi porta evidentemente a soffermarmi sullo spopolamento dei borghi, un tema drammaticamente attuale, un fenomeno che mi rattrista. Ecco perché noi dobbiamo restare e dare il nostro contributo per parlare di questi luoghi, di questa terra, dei personaggi della Calabria».

L’album uscirà il prossimo 5 luglio, ma l’agenda di Cavallaro è sold out. «Sì, fortunatamente anche quest’anno abbiamo una stagione abbastanza intensa, oltre ai concerti estivi, in autunno saremo in tour in Australia, insomma sarà un anno abbastanza impegnativo, abbastanza tosto». «A me basta poter suonare – chiosa – avere un palcoscenico e avere la voglia di raccontarmi e di raccontare le mie sensazioni, questo mi basta». (f.benincasa@corrierecal.it)

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